DailyMedia 16/12/2014
Novembre positivo per Rai Pubblicità. La concessionaria, fa sapere in una nota Viale Mazzini, “mette a segno un eccellente risultato, con una raccolta che ha segno positivo ed è pari al +7,5% su tutti i mezzi e con la televisione al +8%”. Sempre a novembre, le iniziative speciali aumentano a doppia cifra, il web del 10%. Sipra, spiega Fabrizio Piscopo, amministratore delegato di Rai Pubblicità, “aveva perso più di 244 milioni di euro nel 2012 e da 5 anni lasciava sul campo costantemente quote di mercato. Questa situazione stava danneggiando Rai stessa ed era determinata dalla assoluta rigidità della concessionaria che non aveva interpretato le difficoltà del mercato. Un ulteriore anno con una perdita così grave avrebbe messo in serie difficoltà l’intero gruppo. La svolta, verso una normale competizione, si era quindi rivelata indispensabile. Il risultato ottenuto a novembre – ha proseguito Piscopo – consentirà a Rai Pubblicità di raggiungere un valore positivo anche nell’anno 2014 sulla tv e un sostanziale pareggio come concessionaria. Nielsen segnala che il risultato è stato ottenuto con un decremento di prezzo medio, bbastanza inevitabile in periodo recessivo così difficile, molto meno accentuato però rispetto al competitor (Publitalia, ndr) come si evince con semplicità dal costo per secondo di pubblicità emessa. Vanno quindi fermamente respinte le illazioni su presunte politiche di svendita del prodotto pubblicitario da parte di Rai Pubblicità. Sia il costo per grp’s sul target 25 -54 degli investimenti, dove si concentrano l’80%, sia il costo per secondo di RAI è più alto di quello del diretto competitor ( dati Nielsen). Bisogna inoltre tenere conto del fatto che Rai ha una quota pubblicitaria del 23% e un affollamento del 4%. Rai non è un leader di mercato nella pubblicità televisiva mentre lo è negli ascolti. Non essendo un leader Rai non può ‘fare il mercato’. Né per affollamento, di gran lunga inferiore al competitor, né per quote, anch’esse di molto inferiori al competitor diretto. Nel periodo 2013 – 2014 la concessionaria Rai ha guadagnato circa 1 punto di quota”. Questo risultato, spiega Rai, è stato possibile grazie a due fattori: l’innovazione delle politiche commerciali e la creazione di un gran numero di iniziative speciali nel biennio; la performance editoriale dell’offerta Rai sia nel segmento generalista sia in quello della tv specializzata con particolare riguardo alle tv per i bambini. Le fiction in autunno si sono rivelate il vero motore di RAI, sotto il profilo degli ascolti. Anche la qualità dei programmi, come ad esempio Tale e Quale, ha dato spinta alla vendita degli spot negli ultimi due mesi dell’anno 2014. Rai Pubblicità ha rafforzato la rete commerciale e sta perseverando in un lungo e costante lavoro di formazione interna: questo ha portato, solo nei primi 11 mesi del 2014, all’acquisizione di oltre 200 nuovi clienti con un ricavo aggiuntivo di 50 milioni di euro. Nel 2014 il mercato tv chiuderà con un risultato negativo intorno al -2%. Rai Pubblicità chiuderà intorno al pareggio. “Per il 2015 – conclude Piscopo – le previsioni vedono un mercato che nel migliore dei casi sarà flat e nel peggiore sarà ancora negativo di uno o due punti. Rai Pubblicità si presenterà con molte novità sia come formati e prodotti pubblicitari, sia come tecnologie applicate all’advertising”.