Il Sole 24 Ore 8 marzo 2012
(D. Le.)
La pubblicità è sempre più digitale ma la televisione continua a non sfigurare nella classifica della raccolta. I primi sei-sette canali del telecomando (Rai, Mediaset, La7) raccolgono ancora il 70% degli ascolti e l’84% della raccolta. Secondo i centri media il mercato totale dell’advertising scenderà sotto gli 8,7 miliari di euro in calo del 2,5-3% sull’anno precedente, tuttavia il piccolo schermo “cuberà” in totale la metà del business rimanendo sopra i 4 miliardi. L’on-line è la nuova frontiera. Eppure più che di televisione bisognerebbe parlare di video, il vero mezzo sul quale si sta ristrutturando tutta la pubblicità. “Già oggi metà del traffico mondiale di internet è fatta da video e nei prossimi due anni si salirà al 7o per cento. Ma se è vero che la televisione è sempre più internet, non si può dire che sia solo internet, almeno non ancora.” spiega Giulio Malegori, Aegis Media Italia. “Gli ascolti della televisione generalista sono in costante calo, ma questa audience si trasferisce su digitale terrestre e satellite, non si disperde. Nel 2012 l’on-line supererà i quotidiani, oltre 1,2 miliardi del web contro il miliardo scarso del newspaper.” Attilio Redivo Mediacom spiega come “Lo sviluppo forte della rete in materia di pubblicità ci sarà quando gli investitori capiranno che questo mezzo può essere utilizzato non solo per fare vedere uno spot m soprattutto per costruire un dialogo con la propria audience.” Marco Muraglia ad di Starcom Italia spiega come i centri media rimangono “dei consulenti di servizi che si adeguano ai tempi. Il contesto oggi è molto più articolato, c’è una maggiore frammentazione degli ascolti legata al moltiplicarsi dei dei device, anche se la televisione rimane il primo mezzo di raccolta” ma i nuovi “schermi” a partire dall’iPad3 sono pronti a insediare i salotti…