DailyMedia 29/04/2016
All’assemblea dei soci riunitasi ieri per l’approvazione del bilancio 2015, il management di RCS MediaGroup ha consegnato anche dati che evidenziano nel primo trimestre di quest’anno andamenti migliori di quelli previsti all’avvio del piano industriale. Lo ha detto presidente Maurizio Costa, che ha aggiunto: «Ci aspettiamo che il mercato giudichi la società in base alla coerenza e all’affidabilità delle azioni intraprese nell’attuazione del piano», sgombrando il campo da pregiudizi su quanto accaduto in precedenza, e tenendo presente che il nuovo corso è partito da pochi mesi. Nei primi tre mesi del 2016, a fronte di ricavi in calo dell’11%, la raccolta pubblicitaria presenta un saldo positivo dell’1,1% e si attesta a quota 97,4 milioni di euro. Per quanto riguarda il primo semestre, l’amministratore delegato Laura Cioli conferma che «per ora, siamo in linea con il piano» ma per indicazioni più puntuali rimanda al consiglio di amministrazione dell’11 maggio. Intanto, è in grado di anticipare che la raccolta pubblicitaria di aprile è in linea con quella dell’anno scorso. Per quanto riguarda le azioni di cui ha parlato Costa, il management ha evidenziato come siano state raggiunte delle efficienze sui costi che permettono di superare l’obiettivo annuale di 40/45 milioni netti. Il paywall del Corriere della Sera «sta andando bene» ha detto Cioli, e ha superato i 30 mila membri. Sul fronte Gazzetta, alla chiusura della tv è corrisposto il lancio di un nuovo progetto editoriale sul web, i cui video registrano «ottimi risultati di audience». Nel mese di aprile è stata lanciata la app Gazzetta Gold, mentre prosegue lo sviluppo del circuito GazzaNet. È stata definita una nuova struttura organizzativa semplificata e razionalizzata, con l’integrazione di Italia e Spagna. Per quanto riguarda Veo Tv è stato firmato il contratto per il secondo canale e questo favorisce la dismissione dell’attività. Infine, RCS Sport ha incrementato la propria offerta di eventi running di massa. Sull’altro fronte caldo su cui è impegnata l’azienda, ossia la Ops presentata da Urbano Cairo, il presidente Costa ha dichiarato che dopo una telefonata di cortesia successiva al comunicato in cui l’editore di La7 annunciava l’offerta non ci sono stati più contatti. «Abbiamo la massima fiducia in tutte le banche finanziatrici, che continueranno a condurre la negoziazione (sul debito, ndr) già delineata senza interferenze» ha aggiunto Costa. Il debito di RCS con le banche, pari a 423,6 milioni, è così suddiviso: 162,4 milioni fanno capo a Intesa, 108 milioni a Ubi, 54,5 milioni a Unicredit, 40,6 milioni a Bnl, 40,6 milioni verso Banca Popolare di Milano, 17,6 milioni verso Mediobanca. Il prospetto dovrebbe essere stato presentato ieri alla Consob (vedere dichiarazioni di Urbano Cairo sul DailyMedia del 28 aprile) e dall’eventuale parere positivo del prospetto – che arriverebbe in 15 giorni – il consiglio di amministrazione di RCS ne avrà cinque di tempo per esprimere la propria fairness opinion. Non ci sono al momento progetti di aggregazione con altri gruppi editoriali, in quanto RCS si sta concentrando sul consolidamento del piano industriale, senza escludere però che in futuro l’eventualità si possa presentare.