DailyNet 23/02/2016
«Siamo molto soddisfatti oggi. Abbiamo coronato uno sforzo davvero impegnativo. Ora comincia un nuovo capitolo nella storia di Vogue». L’esordio di Barbara Corti non lascia alcun dubbio sull’importanza della giornata di ieri in casa Condé Nast. Il titolo storico del gruppo conosce una nuova dimensione digitale, pronta a ribadirne l’autorevolezza, la modernità e lo stile inimitabile. «Lavorare sul nuovo Vogue.it non ha significato, per noi, solo lo sforzo di portare l’heritage del brand sul digitale – sottolinea Corti -, ma traghettare un media unico come Vogue, da sempre interprete dello Zeitgeist, che contribuisce in primis a consolidare la moda come fonte inesauribile di potente comunicatore culturale e sociale». Nel ruolo di direttore Prodotti Digitali di Condé Nast, Barbara Corti ha seguito da vicino, passo dopo passo, il meticoloso e accurato processo che ha portato al debutto online di ieri. «Da qualche tempo, nella nostra casa editrice, aleggia un clima di particolare tensione creativa, che si potrebbe riassumere nello slogan “quality is our business plan”. Ecco, la qualità l’abbiamo inseguita fino in fondo, ma costruendo, nel contempo, un’opportunità importante da mettere a disposizione dei brand».
L’importanza delle immagini
La disamina di Barbara Corti si sofferma su un elemento di particolare rilevanza: le immagini. «Sono la cosa più importante, arrivano dove le parole, spesso, non possono andare – dice a Daily- Net -. Ma la loro importanza, ovviamente, non è fine a sé stessa. Nel quadro della rappresentazione dello spirito del tempo assumono rilevanza di senso. Il frame che viene proposto è un modo di vedere il mondo, l’inquadratura di una visione del mondo. E della moda come media, nella più fedele tradizione interpretativa di Vogue. Quindi, non immagini colte nella loro leggerezza, ma dense di significato, cariche della storia che hanno dietro». Si impongono parole come “rottura”, “trasmissione”, “ispirazione”. «Proviamo a far vedere il mondo che uno non si aspetta – riprende Corti -, valorizzando, appunto, la componente iconografica. Lo abbiamo atto con grande passione e dedizione, in un tempo anche breve, considerando che l’avvio risale al novembre dell’anno scorso. Poi, dopo la fase iniziale di ideazione siamo partiti unendo tutte le competenze a disposizione, come avviene ormai di consueto. Redazione, commerciale, marketing, interazione: tutte le componenti hanno lavorato fianco a fianco per ottenere un risultato che fosse condivisibile. Oggi tutti “sentono” loro questo prodotto. La velocità con cui ci siamo mossi – dice ancora Barbara Corti – è assicurata dalla grande capacità di integrazione dimostrata durante il lavoro di progettazione».
Pensieri, ide, cultura
Proprio su questo aspetto della progettazione si sofferma ulteriormente: «Non si è trattato di elaborare un semplice progetto, ma di condividere pensieri, idee, cultura. E’ emersa la volontà di diffondere un’autentica cultura del digitale che animasse la proposta innovativa di Vogue.it. E’ nato tutto nel corso di un workshop costante, dentro la redazione, con il contributo delle diverse componenti coinvolte. E siamo davvero soddisfatti del risultato. Il sito, oltre alla componente estetica, è davvero “da usare”. E lo sottoporremo, da ora, a un’analisi costante.
Per così dire, non ci innamoriamo di quello che abbiamo costruito, ma attraverso l’osservazione, le modalità di utilizzo e un continuo monitoraggio, continueremo a stare vicino al prodotto, procedendo nelle necessarie ed eventuali
variazioni. Possiamo dire che sta iniziando una nuova fase, altrettanto importante e decisiva. E vorrei concludere citando un’ultima componente, davvero essenziale: la fruizione da mobile rimane potente. Anche l’usabilità su smartphone
si caratterizza per la forza di comunicazione che sa esprimere il nuovo Vogue. it. E questo è un altro traguardo significativo che abbiamo conseguito attraverso questa esperienza di rinnovamento».
Più spazio alle foto
«Ho sempre sostenuto l’importanza dell’immagine, perché è un linguaggio universale, una forma democratica
di comunicazione, che non necessita traduzione. Prima di ogni spiegazione, e quindi di ogni parola, nulla è più convincente dell’immagine – commenta Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia -. L’immagine ti colpisce immediatamente, trasmettendoti sensazioni e sentimenti. L’immagine è stata la chiave di volta per parlare al mondo
e Vogue Italia è diventato il giornale per eccellenza dell’immagine; va da sé, quindi, che anche il sito segua questo principio, oggi ancora più di prima, attraverso il frame, l’inquadratura delle immagini. E attraverso il maggiore spazio dedicato alla fotografia».
Segni distintivi
Nato nel 2010, Vogue.it conta oggi 2,8 milioni di utenti e 46 milioni di pagine viste. E su Facebook supera i 2 milioni di fan. Il segno distintivo del sito, che vuole diventare un nuovo standard d’interazione, è il frame, una cornice rossa che mette in evidenza il contenuto del sito e ne facilita la lettura. Da sempre, infatti, Vogue Italia ha una propria inquadratura sul mondo, anticipando la moda e interpretandola come un media, diffondendo la filosofia della bellezza e
della comunicazione per immagini. Il frame è la lente per esplorare il nuovo sito che si presenta agli utenti con un look total white che ne favorisce la lettura e ne valorizza i contenuti. Le immagini, da sempre forza distintiva del brand, emergono così in tutta la loro potenzialità e come strumento per interpretare la moda.
Architettura dei contenuti
La struttura del sito è stata notevolmente semplificata grazie a un’ottimizzazione del menu. L’architettura
dei contenuti è stata notevolmente semplificata per rendere la navigazione semplice e intuitiva. Sono stati creati nuovi format per fornire sempre più strumenti espressivi e creativi alla redazione nel raccontare i mille mondi del brand e del suo straordinario heritage. Nove i canali attraverso i quali si snoda il nuovo Vogue.it, nell’ordine: Franca Sozzani, Fashion,
Talents, Photography, Beauty, News, Archive, L’Uomo Vogue, canale del mensile maschile e Suzy Menkez, International Vogue Editor, con la sua rubrica. Proprio Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, dialoga con i suoi 330mila follower nella sezione “What Do You Think About?” dove, in prima persona, posta riflessioni, provocazioni legate all’attualità, richieste e domande open nel suo stile inconfondibile, lasciando libero spazio alle risposte, alle richieste e all’espressività
degli utenti. Viene potenziata anche la piattaforma di creazione ed esaltazione della creatività attraverso il canale Talents, che approda nel digitale per valorizzare ancora di più il lavoro di scouting sui talenti. Vogue Talents, nato nel 2009 come supplemento del giornale e poi anche uno dei canali del sito, ha l’obiettivo di dare energia al sistema moda, creando un filo diretto tra stilisti, industria, buyers e negozi, per costruire e supportare la brand awareness dei talenti
emergenti nei confronti del pubblico di riferimento.
La community di PhotoVogue
Attraverso il canale Photography, la community di PhotoVogue, che oggi conta oltre 150 mila fotografi da tutto il mondo, trova la sua migliore espressione guidata dal Photo Editor di Vogue Italia, che da sempre lavora alla ricerca di nuovi talenti e porta al sito eccezionali testimonianze dei grandi fotografi riconosciuti a livello internazionale. Le news
in tempo reale, gli aggiornamenti quotidiani, le foto e i video degli eventi consentono agli utenti di sentirsi
protagonisti in prima fila e rendono Vogue.it un prodotto unico nel panorama dei femminili online a livello
internazionale. Firme di fama internazionale e personalità del mondo della moda contribuiscono a evidenziarne il
carattere cosmopolita: sono i Vogue Envoys, ambassador del Vogue Lifestyle che condividono con gli utenti il loro
punto di vista sul fashion system. Vogue Archive viene, inoltre, integrato e maggiormente valorizzato all’interno
del format editoriale. Il più grande archivio digitale di moda al mondo, inaugurato nel 2013 in occasione del
cinquantenario di Vogue Italia, ha vinto l’edizione 2015 del prestigioso premio IMA – Interactive Media Award
“Best in class” nella categoria Fashion/Style.
Brand audience
Il nuovo sito consoliderà ulteriormente la brand audience di Vogue.it, che ha registrato una straordinaria partenza a gennaio 2016 con importanti record: 2,8 milioni di utenti e 46 milioni di page viste per il sito, in crescita, rispettivamente,
del 46% sugli utenti e del 28% sulle pagine viste verso lo stesso mese dell’anno precedente, con una crescente componente video a quota 600 mila video views mensili, che contribuiscono al CNLive! Video Network. La fan base, sempre più ampia e ingaggiata, raggiunge i 4,2 milioni di utenti, con una cresciuta del 40% in un anno e una total
reach mensile stimata di 34 milioni. I risultati sono confermati anche dal record per singolo Facebook post, raggiunto sempre a gennaio 2016 – oltre 2 milioni di impressions, 48.000 likes e 5.000 share -, confermando, di fatto, il social come
una delle prime fonti di traffico al sito. La conferma che Vogue.it sia stato ripensato completamente in veste digitale è data anche dall’uniformità degli spazi adv agli standard Iab e dall’aver preso in considerazione le regole
di viewability.
Proposizione commerciale
«Vogue.it cambia anche nella proposizione commerciale ed entra da protagonista nelle logiche digitali premium.
Sezioni commerciali diverse ospiteranno per affinità di contenuto le campagne dei brand e saranno pianificabili
a impressions su base settimanale. Sulla homepage rimarrà la possibilità di vendita a giorno per l’esclusività data
dal posizionamento. Non meno significativi gli spazi nel menu di navigazione e in flow nelle pagine interne del sito che daranno maggiore visibilità ai nostri partner nei progetti speciali» aggiunge Francesca Airoldi, direttore divisione Vogue Italia, Glamour, Vogue Sposa, Vogue Bambini, Vogue Accessory. «In un mercato sempre più alla ricerca di veicolazione
di contenuto, Vogue.it sposa totalmente i nuovi metodi di distribuzione nativa, unendo qualità produttiva con distribuzione d’eccellenza – conclude Elia Blei- direttore commerciale Digital e Grandi Mercati -. Relativamente alla display abbiamo voluto privilegiare un equilibrio tra impatto visivo, viewability e miglioramento delle performance». <