DailyMedia del 09/05/2014
L’edizione cartacea del Corriere della Sera è importante, ma il gruppo deve «guardare al futuro, che è nel digitale». Lo ha detto ieri l’amministratore delegato di RCS Media Group, Pietro Scott Jovane nel corso dell’assemblea degli azionisti, riunitasi a Milano per approvare il bilancio 2013. Il sito del quotidiano nel mese di aprile avrebbe registrato una crescita del 3% sul fronte browser e del 4% nelle pagine viste rispetto allo stesso mese l’anno scorso. Inoltre, Corriere.it avrebbe di recente registrato punte di audience che «ci hanno portato ad essere il primo sito di informazione in Italia». Dopo le proteste che hanno seguito la fase di lancio della nuova versione di Corriere.it «il sito ha recuperato i livelli della fase pre-lancio e li ha superati e in questi abbiamo superato per la prima volta nella nostra storia quello di Repubblica ». «La nostra attenzione al cartaceo è costante, come testimonia anche l’iniziativa “Italia volta pagina” che verrà presentata il 12 maggio – ha detto ancora l’a.d. -. Siamo però di fronte a un trend diffusionale di mercato che ci impone di trovare altre fonti di monetizzazione e guardare con attenzione al mondo del digitale, nonostante siamo consapevoli che la parte più importante dei nostri ricavi è nel cartaceo». Sollecitato sugli andamenti della raccolta pubblicitaria ad aprile, Jovane ha detto: «Mese pieno di ponti rispetto all’anno scorso, non può essere considerato rappresentativo. Guardiamo più a maggio e giugno». I dati sulla trimestrale sarannno resi noti mercoledì prossimo. Per quanto riguarda l’introduzione del modello pay per le news online e del formato tabloid del Corriere della Sera, i tempi non sono stati ancora stabiliti, ma entrambe le cose dovrebbero verificarsi entro l’anno. L’a.d. ha confermato l’obiettivo relativo alle cessioni fissato a 250 milioni di euro entro fino 2014, già realizzato per 154 milioni. Nel piano ci sarebbero «le radio Finelco, la parte delle tivù in Spagna e altri asset». Sollecitato da Andrea Garibaldi, membro del cdr del Corriere della Sera, sulle voci che danno il direttore Ferruccio de Bortoli in uscita l’a.d. ha poi detto: «La nomina e la revoca del direttore del Corriere della Sera sono di esclusiva competenza del CdA e tale tema non è mai stato posto in discussione nell’ambito del consiglio». E ancora, ai giornalisti che gli hanno chiesto se fosse vero che de Bortoli ha già fatto gli scatoloni, ha risposto: «Non mi risulta». «C’è ancora molto da fare, sui conti e sul business, ma esco da questa assemblea confortato. L’economia è in ripresa e questo ci conforta. Siamo in un settore complesso e in trasformazione, che però ha delle opportunità: ci auguriamo di coglierle» ha dichiarato a sua volta il presidente Angelo Provasoli a margine dell’assemblea. La principale evidenza che emerge è la trasformazione dell’azienda in una società «sempre più di mercato, e questo farà bene a tutti gli azionisti », in quanto il riassetto che prevede la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie «farà aumentare ulteriormente il flottante fino a oltre il 30%» mettendo al sicuro la quotazione rispetto al livello del flottante pari al 7% del 2013. L’assemblea ha anche approvato le modifiche alla governance effettive con il prossimo rinnovo del CdA, che prevedono l’assegnazione dei due terzi del consiglio stesso alla lista di maggioranza e un terzo alle minoranze. Gli è stato chiesto se si prospetti una lotta tra azionisti. «Non credo – ha detto -. Dipende anche dalla qualità del consiglio, ma non ci saranno lotte. Sono convinto che le liste porteranno consiglieri di qualità». L’assemblea si è svolta alla presenza, in proprio e per delega, di 60 azionisti con il 66,14% del capitale. Il bilancio 2013 è stato approvato a maggioranza, con il 59,07% del capitale a favore, contrari il 3,69%, astenuti azionisti con il 3,39%. Nella compagine societaria di RCS risulta diminuita la quota di Mediobanca, pari all’8,756% rispetto al 9,93% della precedente dichiarazione in Consob. Scesa anche Intesa Sanpaolo, al 5,12% rispetto al 6,54% al quale figurava in Consob, nonché la quota della famiglia Pesenti, tramite Efiparind, al 3,378% (era al 3,824%). Invariate le quote Fiat al 20,552% e di Diego Della Valle all’8,995%, Gruppo Unipol con il 5,651%, Pirelli con il 5,445%, Invesco al 4,515%, Cairo al 3,669% e gli eredi Rotelli al 3,37%. E’ emerso inoltre un nuovo socio rilevante, il fondo Neptune Investments, con il 2,159% del capitale. L’assemblea ha anche nominato in consiglio Teresa Cremisi e ha confermato nel board Attilio Guarneri, già cooptato in sostituzione dello scomparso Giuseppe Rotelli.