DailyMedia 17 aprile 2014
I dati provvisori del mese di aprile mostrano per la pubblicità della Caltagirone Editore un ritorno al segno più. E’ quanto ha detto il presidente Francesco Gaetano Caltagirone ieri a Roma all’assemblea degli azionisti osservando che “anche se una rondine non fa primavera” siamo di fronte a “modesti segni di ottimismo”. Dopo sei anni di cali e un primo trimestre con una contrazione del 10%, ha spiegato Caltagirone, “mi dice l’amministratore delegato di Piemme che ad aprile i dati provvisori mostrano che per la pubblicità è tornato il segno più”. La ripresa, ha precisato, riguarda soprattutto il nazionale e internet. Quanto a quest’ultimo segmento in particolare, come ha osservato Azzurra Caltagirone, nel primo trimestre il web ha messo a segno un aumento dei ricavi pubblicitari del 90%. E a fine anno tale giro d’affari dovrebbe arrivare al 10% del totale dei ricavi pubblicitari. “Non credo che ci sia la ripresa, non la percepisco – ha proseguito il presidente di Caltagirone Editore -, ma vedo un adagiamento sul fondo che ci incoraggia. Se adesso noi ci fermiamo nel calo, possiamo contare su un certo livello di assestamento e sperare di ripartire. Per la prima volta da sei anni – ha concluso – vedo qualcosa”. L’assemblea degli azionisti ha quindi dato il via libera al bilancio 2013 chiuso, ha ricordato il presidente, con una perdita netta di 75,4 milioni di euro anche per effetto della svalutazione degli avviamenti di alcune testate per circa 70 milioni. Tenendo conto delle plusvalenze che non rientrano nel conto economico, la perdita sarebbe sensibilmente ridimensionata. “Se si considerano le plusvalenze di 31,6 milioni di euro sui titoli azionari in portafoglio, andremmo a un risultato complessivo reale negativo per 44,5 milioni di euro”, ha infatti spiegato il presidente. Caltagirone ha poi ricordato la situazione “veramente pesante di tutta l’editoria per effetto della contrazione della domanda pubblicitaria”. Una congiuntura la cui colpa è a suo giudizio da attribuire anche alle “improvvide misure e agli errori tragici fatti dal governo Monti”. “L’unica risposta che abbiamo potuto dare – ha sottolineato – è stato un taglio dei costi che ci ha permesso di raggiungere un Mol di -1,1 milioni di euro”. Ma il presidente ha comunque fatto notare che al netto degli oneri non strutturati per 2 milioni di euro, non ripetibili e legati alla riorganizzazione del personale, “avremmo un Mol lievemente positivo”.