DailyMedia 11 febbraio 2014
Due “colossi” dell’editoria italiana superano le divisioni generate dalla competizione per ribadire il valore del mezzo stampa per il mercato degli investimenti pubblicitari. L’obiettivo è puntare i riflettori sui quotidiani, e nello specifico il Corriere della Sera e la Repubblica, protagonisti del dibattito “L’Era del Quotidiano” organizzato ieri a Milano dalla direzione pubblicità di RCS MediaGroup, e dalla concessionaria Manzoni, del gruppo Espresso. Durante la serata, che si ripeterà a Roma il 13 febbraio, i due direttori dei quotidiani, Ferruccio de Bortoli ed Ezio Mauro si sono confrontati sul tema del quotidiano come brand multipiattaforma non più legato al supporto cartaceo, e in grado di sviluppare lettori in maniere diverse. Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente UPA, è intervenuto sul ruolo svolto dal quotidiano nella formazione dell’opinione pubblica del Paese e sulla capacità di relazione con la comunità dei lettori. La pubblicità sulla stampa quotidiana è in calo del 20% (dato Nielsen, progressivo a novembre 2013). L’amministratore delegato della Manzoni Massimo Ghedini e Raimondo Zanaboni, direttore generale pubblicità di RCS MediaGroup, puntano su tre elementi che confermano la centralità del quotidiano nella comunicazione pubblicitaria: versatilità, efficacia e valore. Su questo aspetto si è espressa anche la ricerca di GFK Eurisko, illustrata dal CEO Silvio Siliprandi, che dimostra come la frequenza di contatto durante la giornata, il tempo speso nello sfogliare il giornale o nel consultare le pagine del sito, il valore del contesto sono tutti elementi determinanti per il successo in comunicazione di un brand. Sono gli stessi investitori che riconoscono i valori distintivi del sistema quotidiano -autorevolezza, flessibilità, immediatezza, approfondimento, qualità dei contenuti, target qualificati- che permettono alle aziende di raggiungere risultati misurabili per i diversi obiettivi di comunicazione, dalla notorietà di marca fino al traffico nel punto vendita.