DailyMedia 15 ottobre 2013
Il patto di sindacato di RCS Media Group si è sciolto. A fine mese scadeva il termine per le disdette alla partecipazione al patto. Al momento non ci sono alternative in grado di garantire una maggioranza che guidi la società. Alla riunione che ha sancito la fine del patto erano presenti tutti i membri: oltre al presidente Merloni, il suo predecessore Giampiero Pesenti (Italmobiliare), Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Giuseppe Lucchini (Sinpar), Renato Pagliaro (Mediobanca), Giovanni Bazoli (Mittel), John Elkann (Fiat), Pierluigi Stefanini (Unipol-Fonsai) e Angelo Provasoli, presidente di RCS Mediagroup. Nel patto RCS siedono anzitutto Fiat, primo azionista con il 20,3% del capitale, seguita da Mediobanca (14,17%), Fonsai (5,43%), Pirelli (5,42%), Intesa Sp (5%), Italmobiliare (3,82%), Mittel (1,32%), Sinpar (1,3%), Edison (1%), Generali (0,96%), ErFin (0,79%) e Merloni (0,51%). In sede era presente anche Piergaetano Marchetti, esperto di diritto commerciale e già presidente del patto di Mediobanca, incaricato di sondare i soci, dentro e fuori dal patto. Pesante calo del titolo RCS a Piazza Affari: dopo una fiammata nella prima parte di giornata il titolo ha perso ieri il 4,52%. La riunione del patto dei soci RCS si è tenuta in vista della scadenza a fine mese per dare disdetta e lasciare l’accordo in vista del termine attualmente fissato il 14 marzo del 2014. Diversi azionisti di peso, su tutti Mediobanca, che ha il 15%, avevano preannunciato l’intenzione di uscire. Dei soci esterni sarebbero stati contattati Diego Della Valle e Urbano Cairo.