DailyMedia 18 aprile 2013
Caltagirone Editore chiude il 2012 con “un bilancio molto negativo, una perdita molto consistente”, ha detto ieri il presidente Francesco Gaetano Caltagirone all’assemblea degli azionisti. Con la crisi economica che nel Paese non allenta la morsa, per il gruppo “il flusso della pubblicità non solo continua a restare negativo ma si aggrava di giorno in giorno”, con il primo trimestre 2013 che secondo primi dati provvisori si preannuncia in calo, “intorno al 20/25% rispetto all’anno scorso. Febbraio è stato il mese peggiore. A marzo la situazione è stata meno terribile, come ad aprile per fortuna. Sull’immobiliare a Napoli non ci sono più le inserzioni. Anche la pubblicità istituzionale è calata molto. Per contenere i costi – ha proseguito il presidente – abbiamo ristrutturato il personale e stiamo continuando a tagliare i costi dove è possibile”, ma “tutto quello che abbiamo recuperato” con la ristrutturazione del personale, i tagli e la modifica del perimetro di gruppo che a regime favorirà “un risparmio di 12 milioni di euro”, “si azzera se la pubblicità va così male”. Resta quindi alto anche l’impatto sui conti: i risultati 2012 “non sono numeri provvisori”, avverte Caltagirone, e anche per il primo trimestre di quest’anno si preannuncia un “andamento fortemente negativo”. Un segnale positivo per il gruppo arriva dalla reazione all’aumento dei prezzi dei quotidiani, a febbraio: “Normalmente un aumento del prezzo determina una caduta forte delle vendite”, ma in questo caso è stata “molto meno di quanto ci si aspettava”. Così, il passaggio “avrà sul bilancio un effetto positivo”. “Il sistema dovrà capire – ha avvertito Caltagirone – che i giornali come sono adesso hanno un costo insostenibile se non è retto dalla pubblicità”, e con la crisi “sono prodotti più ricchi di quanto viene pagato con il flusso dei ricavi pubblicitari. Noi abbiamo però grandi riserve liquide e possiamo dunque resistere”