DailyMedia 06/02/2017
Si è finalmente conclusa con l’approvazione del nuovo regolamento di ADS la vicenda relativa alla tracciabilità delle copie digitali multiple che per qualche mese ha bloccato la pubblicazione dei dati di diffusione delle stesse. Il CdA della società presieduto da Carlo Mandelli ha infatti deliberato all’unanimità lo scorso venerdì a favore del nuovo regolamento per la certificazione delle copie digitali multiple, che determina alcune procedure informatiche per identificare l’utente finale e verificare la sua esplicita volontà di fruizione. Gli editori sono tenuti a dotarsi di sistemi tecnologici in grado di controllare e comprovare la reale attivazione dell’abbonamento digitale. Per dare a tutti gli operatori il tempo di adeguare i propri sistemi, si stima che i primi dati non saranno disponibili prima di maggio di quest’anno, e che saranno poi pubblicati a luglio. Questi sistemi, sostanzialmente, dovranno tracciare tutti i passaggi, dall’attivazione dell’abbonamento attraverso una mail o altro strumento, alla verifica tramite codice captcha, alla identificazione dell’indirizzo IP da cui proviene la richiesta. Questo, per stabilire che l’utente sia una persona e non un robot. Anche le società di intermediazione dovranno dotarsi dei medesimi sistemi, e gli stessi intermediari saranno anche sottoposti a procedure di validazione da parte della Commissione Lavori di ADS, così come già accade per le società che effettuano le certificazioni delle diffusioni per conto degli editori, le quali devono essere approvate dal Consiglio. A queste società spetterà ovviamente il compito di certificare anche le diffusioni digitali multiple. Il nuovo regolamento emenda quello del 2015 che introduceva per la prima volta il tema delle copie digitali ma che non prevedeva, per esempio, la figura dell’intermediario per le copie multiple, ne era in grado di garantire l’unicità dell’utente finale. Il regolamento approvato venerdì nasce con il beneplacito di Antitrust e AgCom, e in effetti non ha incontrato opposizione dal parte di alcun membro del Consiglio, né editori, né rappresentanti del mercato. Il Consiglio ha inoltre rilasciato i certificati relativi alle diffusioni 2015 deliberando, coerentemente con le decisioni prese nel 2016, la temporanea sospensione della certificazione delle copie digitali multiple. Il CdA ha infine rinviato il rilascio del certificato relativo alla diffusione 2015 della testata Il Sole 24 Ore in attesa della documentazione e dei chiarimenti richiesti all’editore stesso in merito alle differenze emerse tra dati a suo tempo dichiarati e dati accertati.