ADVExpress 9/6/2015
Lanciata nel nostro Paese lo scorso settembre, ‘Yahoo Ad Manager Plus’, la piattaforma proprietaria del colosso di Sunnyvale, consente ai brand di pianificare advertising sia sull’internet company guidata da Marissa Mayer, sia su tutta l’inventory disponibile in modalità programmatica, sul mercato locale e internazionale, moltiplicando le opportunità di raggiungere i consumatori in target.
Ha da poco festeggiato i 20 anni e non smette di crescere e innovare. Stiamo parlando di Yahoo, l’internet company guidata da Marissa Mayer, che conta, a oggi, più di un miliardo di utenti unici al mese su scala mondiale (600 milioni su mobile) e 18 milioni in Italia (dato mensile cross device).
Negli ultimi anni la società ha superato qualsiasi focalizzazione ‘desktop’ vecchio stampo, cavalcando i principali asset dell’innovazione digitale. Ne è nato un posizionamento definito internamente ‘MaVeNS’, dove le maiuscole stanno per mobile, video, native e social, ossia i principali ambito di sviluppo della comunicazione online, su cui Yahoo ha scelto di puntare offrendo servizi efficienti e soluzioni efficaci.
Nello scenario appena descritto non poteva mancare, ovviamente, il programmatic, ambito che Yahoo presidia attraverso ‘Yahoo Ad Manager Plus’, la piattaforma proprietaria che consente ai brand di pianificare advertising sia su Yahoo, sia su tutta l’inventory disponibile in modalità programmatica, sul mercato locale e internazionale, moltiplicando le opportunità di raggiungere i consumatori in target.
Lanciata nel nostro Paese nel settembre 2014, ‘Yahoo Ad Manager Plus’ svolge già un ruolo strategico per lo sviluppo e la crescita dell’internet company. Come spiegato questa mattina da Davide Corcione (in foto), head of agency Yahoo Italia, la piattaforma sta generando più del 50% delle revenue display complessive della società, con riferimento al mercato italiano.
La forza di ‘Yahoo Ad Manager Plus’ consiste nel lavorare efficacemente qualsiasi sia il formato della campagna (rich media, video e display) e su qualsiasi device l’utente si trovi (pc, mobile e tablet). Ma non solo, come spiegato da Daniele Maccarrona (apri la gallery fotografica, foto 2), head of programmatic Yahoo Italia, la piattaforma si distingue sul mercato per la completezza dei dati utilizzati: Yahoo Ad Manager Plus include, infatti, una Dmp (Data Management Platform), che integra i dati di Yahoo con quelli delle terze parti e degli advertiser. Un vantaggio competitivo significativo, perché la combinazione delle tre fonti di dati consente di creare dei segmenti di audience unici e distintivi.
In termini di funzionamento concreto, la piattaforma, permettendo di realizzare operazioni di buying in ottica programmatic, consente di comprare inventory, ossia spazi pubblicitari (come i banner), che saranno visualizzati da una quantità ‘programmata’/‘prevista’ di utenti, con un profilo comportamentale corrispondente al target prescelto dal cliente (per esempio le donne di 25-55 anni interessate alla bellezza e ai prodotti cosmetici).
Nel dettaglio, la modalità più diffusa di acquisto delle inventory, come spiegato da Maccarrona, è il Cpm (cost per mille impression), ossia il pagamento di un euro ogni mille visualizzazioni della pubblicità.
Da aggiungere, inoltre, che Yahoo, in riferimento al programmatic, propone due diverse soluzioni al mercato, la prima definita ‘Managed’, in cui il cliente si affida alla internet company guidata dalla Mayer, che prende in mano ogni fase del processo, dal brief iniziale alla reportistica (sia quella in tempo reale, sia quella finale), svolgendo dunque anche un ruolo consulenziale. L’altra soluzione è definita, invece, ‘Self Service’ e prevede che cliente e centri media possano realizzare ogni passaggio della ‘filiera’ in modo totalmente autonomo. Precisiamo tuttavia che, a oggi, la soluzione ‘Self Service’ è stata aperta solo sul versante ‘clienti’, mentre l’apertura ai centri media avverrà a breve su scala globale.
“Il mercato – aggiunge Corcione – sta beneficiando dall’automatizzazione del processo di vendita e di acquisto degli spazi pubblicitari sul web consentito dalle piattaforme di programmatic, ma sono i dati a fare la reale differenza sulla capacità di acquistare audience in target, e Yahoo è l’unica a garantire una profilazione su una base utenti, che include i dati di Yahoo, terze parti e degli advertiser”.
A conferma della specializzazione di Yahoo nel campo dei ‘big data’, come precisato da Maccarrona, l’internet company gestisce ogni giorno 165 miliardi di ‘data points’, ossia di informazioni provenienti dagli utenti, che vengono registrati dai vari server. Proprio per implementare le sue competenze sui big data, recentemente Yahoo ha acquisito Flurry, che consente alla compagnia un’ottimizzazione nella gestione degli analytics mobile.
Sempre sul fronte delle recenti acquisizioni, ricordiamo che nel 2014 Yahoo ha ‘messo le mani’ anche sulla piattaforma BrightRoll, la principale soluzione per servizi di video programmatic nel mercato statunitense. Mentre sul versante ‘social’, ricordiamo l’acquisizione del social network Tumblr, che sta fornendo, anch’esso, delle discrete soddisfazioni a Mayer & company.
Per concludere, come annunciato quest’oggi da Corcione, vi anticipiamo che presto Yahoo aprirà le porte del suo headquarter milanese per un ciclo di seminar sulle principali tendenze che stanno caratterizzando la comunicazione digitale.