DailyNet 25 luglio 2013
Prosegue lo sviluppo di Rcs MediaGroup nel settore digitale con il lancio di Twigis.it, il primo e unico social network esclusivamente dedicato ai bambini. L’operazione è condotta in partnership con Tweegee, società israeliana che detiene il marchio, presente già in Russia, Turchia, Brasile e Argentina con un network internazionale di oltre 4 milioni di utenti. La unit Rcs Digital Ventures guidata da Enrico Filì ha realizzato l’accordo di licensing che prevede, da parte della casa detentrice del marchio, la fornitura di know how tecnologico ed editoriale a fronte di una condivisione dei ricavi pubblicitari. In questa fase la raccolta è stata affidata alla Prs di Alfredo Bernardini de Pace, che detiene una solida esperienza nel settore dei kids. Il lancio è previsto per fine settembre, accompagnato da un piano di comunicazione ancora da definire ma che dovrebbe coinvolgere sia i mezzi del gruppo sia mezzi terzi, online e non. Il target è quello dei bambini dai 6 ai 12 anni, che Rcs ancora non serve con i suoi media. In Italia sono circa due milioni i bambini che usano il web, mentre il mercato dell’adv online l’anno scorso ha raggiunto un fatturato di 1,4 miliardi di euro (fonte Iab Europe). L’obiettivo si raggiunge con progetti interni come il recente lancio di Leifoodie. it, o attraverso accordi con partner esterni. Particolare attenzione è rivolta alla sicurezza. Ci sono due livelli di partecipazione, e per poter accedere al social è necessario fornire la mail di un genitore, a cui poi verrà inviata tutta la documentazione e la richiesta di conferma. Una volta dentro, il controllo sui linguaggio e le dinamiche interattive permette di individuare eventuali comportamenti non in linea con gli standard previsti nei rapporti tra minori. Per intenderci, non sono monitorate solo le “parolacce”, ma anche qualsiasi espressione o, peggio, tentativo di approccio da parte di un intruso. Per scongiurare ulteriormente eventuali abusi, oltre alla grafica molto infantile, Twigis non permette la pubblicazione di dati sensibili – gli utenti non possono usare il proprio nome vero né fornire informazioni personali quali indirizzi o numeri di telefono – né di foto che ritraggano persone. Per il resto, i bambini hanno a disposizione tutte le funzioni tipiche del social, la condivisione di status, di immagini e file audio video compresa la possibilità di accedere a servizi e giochi aggiuntivi attraverso il pagamento con denaro virtuale che si guadagna semplicemente attraverso le diverse interazioni. Ci sono anche una realtà virtuale, dove gli avatar degli utenti possono conoscersi e fare cose insieme – una sorta di “Second life” per bambini -, nonché le zone forum e news moderate da un team di animatori. Il progetto, coordinato da Giuliano Benaglio, prevede partnership di carattere contenutistico, attualmente ne è già in corso una con il programma radiofonico 105 Generation, e altre legate alla sicurezza, tra cui un accordo con la Polizia Postale. Sul fronte commerciale, le opportunità sono tante nella logica del social media marketing e dei progetti ad hoc, dalla personalizzazione di gadget virtuali alla sponsorizzazione di eventi nell’agenda degli utenti.