DailyMedia 18 luglio 2013
Oggi si assiste ad un passaggio dell’orientamento delle imprese a livello internazionale da una strategia pubblicitaria fondata sull’inserimento delle proposte commerciali all’interno dei contenuti editoriali di un mezzo di informazione o di intrattenimento ad una strategia di comunicazione incentrata anche su contenuti di informazione o di intrattenimento prodotti direttamente dalle aziende. La relazione tra branded content e interesse dello specifico segmento di pubblico deve essere profonda. Upa e Branded Content Lab, progetto di ricerca dell’Università Cattolica e di Zodiack Active, hanno appena pubblicato il secondo report sul tema. La prima pubblicazione è stata un libro realizzato da Roberto Nelli, docente di Comunicazione e identità di azienda presso l’università Cattolica: “Branded content marketing, un nuovo approccio alla creazione di valore”. Nelli inquadra il tema e sviluppa le potenzialità che una comunicazione di questo genere offre alle aziende: perché una marca dovrebbe, oltre a creare prodotti, creare anche contenuti rilevanti, aggregare ed alimentare un’audience attraverso canali tradizionali, digitali e possibilmente partecipativi, lanciare una webseries su You Tube o uno show televisivo, accompagnarli con un’estensione social o una second-screen app. A questo primo studio ha fatto seguito, ed è stato presentato e discusso nel corso di un communication lunch di Upa, un approfondimento attraverso una ricerca completa su oltre 200 manager di 170 aziende. Obiettivo principale era poter disporre di un articolato quadro di riferimento relativo all’esperienza attuata da molte aziende sul branded content marketing. Per informazioni sulla ricerca o ricevere la sintesi dei risultati scrivere a info@upa.it oppure a roberto.nelli@unicatt.it. Nel mese di ottobre in Università Cattolica saranno messi a fuoco alcuni dei temi più rilevanti emersi dalla ricerca, attraverso un dibattito e un confronto tra i principali attori del settore.