DailyMedia 27 giugno 2013
Per Enrico Gasperini, co-presidente Assocom, è il momento giusto per costruire un’associazione più grande, partecipativa ed “europea”, anche nella sua capacità di fare lobbying, più flessibile e in grado di collaborare con altri organismi della industry. Secondo l’analisi di Giuliano Noci, ordinario di Marketing e prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano, il nuovo spazio mediale è fatto di multiscreen, multi-tasking, multi-channel e mobility; le aziende diventano “editori” e il mercato vede affacciarsi come nuovi competitor anche brand con livelli di awareness più bassa, ma con sentiment positivi sui social network. Alla luce di tutto questo sono necessarie nuove competenze e servono veri e propri «consulenti della comunicazione» che abbiano visione strategica e operativa integrata: non più la parte strategica che commissiona alla parte tecnica, ma approccio sinergico tra le due. L’attività prevalente per cui si ricorre all’ausilio di un’agenzia è ancora la pubblicità atl. Anche il btl conferma la sua importanza e ci si aspetta una sua sostanziale tenuta, mentre la maggioranza degli intervistati (56%) si aspetta una forte crescita delle attività legate al digitale. Alla ricerca di innovazione, si aggiunge la necessità di sperimentazione nell’affrontare modelli ancora poco consolidati. Il 51% richiede che, per dare maggiore efficacia complessiva, tutte le attività siano pensate e realizzate da subito in modo integrato. Infatti ben il 40% delle aziende dichiara di ragionare già in modalità “convergente” per lo sviluppo della sua comunicazione. In quest’ottica, l’agenzia è in forte relazione con l’azienda e la filiera degli altri fornitori e si aprono spazi per le agenzie che sanno offrire una copertura a 360° dei servizi. Per le imprese della comunicazione, la chiave per affrontare le sfide di un mercato sempre più complesso e le richieste di consumatori sempre più informati e digitalizzati è il cambiamento: nel modello di interrelazione con la committenza, nelle forme di retribuzione, nell’interpretazione strategica, nella struttura organizzativa delle singole aziende.