DailyNet 31 maggio 2013
Non è un aggregatore, né un collettore. E’ più opportuno definirlo un magazine a forma di “blog corale”. Parliamo di Paper Project, un’idea giovane, dinamica e che per la prima volta nel panorama editoriale italiano si pone esattamente sulla linea di confine che divide spesso le testate giornalistiche dai blog. E in effetti, accendendo al sito (www.paperproject. it), l’impressione è quella di essere di fronte a una testata online a tutti gli effetti, che cela però la particolarità di raccogliere non articoli giornalistici, ma post di oltre sessanta blogger, riconosciuti tra le più seguite firme del web, che mettono in comune la propria esperienza, la propria creatività e le proprie platee in un progetto unico e inedito in Italia. La navigazione è facilitata da un’esplicitazione immediata delle categorie trattate: Lifestyle, Design, Food, Sport, Mamme, Viaggi, Fashion, Beauty, Cinema, Lavoro, Sesso, Musica, Diritti rosa, Libri, Cultura e Green. Il target di riferimento è più femminile che maschile. Il tutto fa a formare una cross news platform che permette al lettore di compiere una navigazione che dà risalto tanto all’autore, quanto ai topic che si sviluppano tra le numerose categorie/temi trattati. Nota di pregio, in questo gioco di riflessi creativi, è l’intenso e stimolante dialogo con le altre piattaforme social come Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, Google Plus e Vine, che portano Paper Project a essere uno dei più completi e affidabili strumenti d’informazione e di opinione digitale. Il sito inoltre nasce con una spiccata propensione commerciale. Un’idea in cui crede molto anche Alberto Gugliada, amministratore delegato di tg|adv, la concessionaria a cui Paper Project ha affidato l’ideazione, la realizzazione e la gestione di un articolato piano di raccolta pubblicitaria che si sviluppa sia nella direzione dei classici formati display, video e rich media, sia nella creazione di iniziative speciali, veri e propri eventi ad hoc per incrementare la popolarità del brand e la valorizzazione “virale” e “social” dei contenuti editoriali.