DailyMedia 19 aprile 2013
Dopo l’uscita di Leo Burnett e DDB (che pare abbia formalizzato le proprie dimissioni ieri), i due presidenti ad interim di Assocom, Enrico Gasperini e Peter Grosser, unitamente ai componenti della commissione governance, hanno convocato la stampa per martedì prossimo per fare il punto sulla difficile situazione. Lo spettro, chiaramente, è che i lavori di riforma dello statuto e di definizione delle priorità da affrontare vengano segnati da altre defezioni pesanti prima ancora di arrivare alle nuove elezioni di fine anno, cui Assocom potrebbe però arrivare in una situazione di forte debolezza se a settembre comunque arrivassero le dimissioni delle agenzie che in ogni caso manifesteranno la loro intenzione di non farne più parte nel 2014. Wpp si è orientata nella direzione di lasciare libertà di scelta alle proprie strutture, anche se una decisione collegiale verrà presa prossimamente. La scelta del gruppo di cui è country manager per l’Italia l’ex presidente di Assocom Massimo Costa sarà il passaggio cruciale per le sorti dell’associazione. L’idea di un club delle grandi internazionali esteso ad Armando Testa è stata lanciata da Marco Fanfani, a.d. e group country manager di TBWA\Italia, che specifica che si tratta di un’ipotesi che potrebbe essere rilanciata proprio se Assocom non raggiungesse gli obiettivi per i quali avrebbe un senso a suo giudizio continuare a farne parte. Posizione in sostanza condivisa anche da Daniele Tranchini, ceo di Publicis e di Republic e membro del Consiglio Direttivo in quanto presidente di AssAP Servizi, che aveva già espresso di fatto da tempo le sue perplessità sull’associazione decidendo di far uscire Publicis e di farci restare Republic, in modo da monitorare ma dare anche un contributo fattivo alle attività di Assocom. In definitiva, anche Tranchini pensa che sarebbe meglio non cadere nel vizio italiano delle divisioni, anche se, poi, quella di un altro eventuale organismo potrebbe restare per forza di cose l’unica via percorribile.