DailyMedia 8 febbraio 2013
Per Sky Italia i ricavi sono sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo dell’anno precedente, mentre la raccolta pubblicitaria é in aumento. Gli abbonati calano, ma crescono Sky Go e l’On Demand. Nel secondo trimestre fiscale chiuso lo scorso 31 dicembre, Sky Italia ha registrato una perdita operativa di 20 milioni di dollari, contro un utile operativo di 6 milioni di dollari registrati nello stesso periodo di un anno fa. Il calo è stato determinato dall’aumento dei costi di programmazione, tra cui quasi 30 milioni di dollari derivati dall’estensione della copertura delle competizioni calcistiche UEFA Champions League e UEFA Europa League. Riflettendo l’impatto del rafforzamento del dollaro americano, il fatturato trimestrale in valuta locale è sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo dell’anno precedente. Sky Italia ha registrato una riduzione di 28.000 abbonati nel corso del trimestre, portando il totale abbonati a fine 2012 a 4,83 milioni. La capogruppo News Corp. starebbe valutando la possibilità di effettuare tagli di costi per 200 milioni di dollari nel nostro Paese, nell’arco di 2-3 anni, che non andranno a incidere sull’offerta di programmi e di contenuti. L’Arpu mensile è cresciuto di un dollaro e ciò significa che il ricavo medio per utente tiene ed é in aumento. Sky Go, ha superato 1,3 milioni di abbonati, e Sky On Demand dall’inizio del servizio nello scorso luglio, ha avuto oltre 13 milioni di download. Bene gli ascolti; seguiti gli approfondimenti sulle elezioni, e l’aspettativa della F1 dovrebbe garantire un rilancio anche sul fronte degli abbonamenti. La concessionaria interna guidata da Daniele Ottier dovrebbe aver registrato una crescita di oltre il 2%, in netta controtendenza rispetto al mezzo tv, che nei primi 11 mesi dello scorso anno viaggiava a oltre il 15% di riduzione.